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SCULTURE - Arredo Urbano -

"Contrappunti"

 

 

Ghiaccio Rovente - 2018

marmo rosso e marmo grigio di San Marco d'Alunzio, legno di Castagno

 

piazzetta panoramica del centro storico di San Marco d'Alunzio (Messina)

 

la panchina artistica è stata realizzata nell'ambito dell'evento culturale "Radica", organizzato dall'Associazione Tre60Lab e patrocinato dal Comune

 

 
 

 

 

1° step:

Cumbo sgrossa i blocchi nella cava di Oriti a San Marco d'Alunzio

 
 

 

2° step:

Cumbo completa l'opera lavorando davanti al pubblico per le vie di San Marco d'Alunzio

 

 

 

Ghiaccio

 

il ghiaccio "brucia"
 

 

Mangiafuoco

 

la cenere fertilizza e genera vita

 

 

 

 

 

 

- INTERVISTA ALL'AUTORE -

 

Perchè la scultura si chiama "Ghiaccio rovente"?

" Il titolo è un ossimoro che vuole evidenziare il fatto che una stessa realtà è costituita da molteplici verità svelabili cambiando semplicemente i punti di vista. Girando attorno al paradosso scoviamo la soluzione e approdiamo sul versante opposto più saggi e consapevoli "

 

Ci può spiegare perchè definisce quest'opera un "contrappunto"?

" Il contappunto nella musica come nell'arte e nella vita è costituito da una - nota contro nota -. Un sistema dispiega le sue forze opponendosi specularmente ad un'altro sistema con il quale si sviluppano nuovi equilibri basati su principi di complementarietà e di interdipendenza melodica. Tutto ciò avviene mantenendo ciascuno la propria autonomia e personalità. Il risultato finale è una danza di sensazioni e di emozioni di strabiliante bellezza ed armonia. Allo stesso modo, nella mia scultura, il ghiaccio, raffigurato dal grande volto gentile di un bambino in marmo grigio, entra in connessione, sul versante opposto, con il fuoco,rappresentato dal volto possente in marmo rosso di un vecchio barbuto in preda alle urla e alle fiamme. Le due figure, di segno opposto affermano prepotentemente se stesse trovando una dimensione di perfetta armonia nella comunione contrappuntistica.

 

Perchè il ghiaccio ha le sembianze di un bimbo?

" In molte mie opere domina la tendenza a stravolgere gli stereotipi. Nello specifico,quando pensiamo ad un bambino, il nostro immaginario comune ci induce a collegarlo immediatamente ad espressioni di tenerezza, purezza, calore, vitalità. In realtà giuro di non avere mai visto nessuno essere più glaciale, pungente e perfino mortale di un bambino il quale, forse con una certa inconsapevolezza, quando è in preda all'ira o per puro diletto, riesce a essere di una malvagità inaudita, non solo nei confronti dei suoi giocattoli ma anche verso i suoi simili o verso altri piccoli esseri viventi indifesi. Allora la sua corrosività può essere in grado perfino di affumicare la tavola di legno che tiene tra i suoi dentini. Di contro, dietro la furia distruttrice del fuoco si cela, molte volte, un'azione purificatrice e sanificatrice o il prodromo di una rinascita. E' quello che avviene, per esempio, con il fuoco dei vulcani la cui cenere cosparsa dopo un eruzione fertilizza la terra favorendo la proliferazione della vita e producendo ricchezza "

 
 

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